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FAQ

Luce e Gas

Domande e risposte ai dubbi più diffusi su Energia elettrica e Gas

Cos’è il numero PDR e dove si trova?

Si tratta di un numero identificativo che viene assegnato quando si fa l’allacciamento del gas. Serve a definire in quale punto geografico esatto il cliente preleva fisicamente il gas dalla rete. Si presenta come un codice di lettere e numeri composto da 14 cifre e, dato che identifica la posizione geografica di prelievo del gas, il PDR non cambia quando si cambia fornitore e non segue il cliente. Esso è collegato al contatore. Il PDR viene comunicato al momento della posa del contatore e si può trovare nella prima pagina della bolletta.

Come effettuare la lettura del contatore del gas?
  • nel contatore tradizionale dovrai leggere i numeri neri a sinistra della virgola, indicando solamente i metri cubi (i numeri rossi non è necessario comunicarli)
  • nel contatore elettronico dovrai premere più volte il pulsante sino a visualizzare il consumo di gas e successivamente comunicare i metri cubi a sinistra del punto.
Come attivare la luce elettrica senza POD?
  • nel caso di un contatore statico (o meccanico), una targhetta applicata con un codice di 14 o 15 cifre che inizia con IT ti restituirà il codice POD
  • se, invece, possiedi un contatore elettronico, è possibile che il contatore evidenzi il codice POD: premi più volte il pulsante del contatore fino a far apparire il POD
  • come ultima possibilità, puoi chiederlo direttamente al costruttore che ha effettuato la posa del contatore

Anche in questo caso, è utilissimo identificare il numero di matricola del contatore: numero preceduto da No o Nr, reperibile al di sotto del display nei contatori elettronici e nei pressi della finestrella numeri in quelli meccanici. Contattando il distributore di zona con indirizzo e numero di matricola del contatore si potrà recuperare il POD. Anche qui potrebbe essere necessaria una richiesta scritta al fornitore chiedendogli di recuperarlo.

Prezzo variabile: come si calcola e quando conviene?

Le tariffe a prezzo variabile e indicizzato stanno guadagnando sempre più popolarità sul mercato, poiché offrono ai consumatori la possibilità di pagare il gas metano in base alle quotazioni all’ingrosso, garantendo importanti risparmi quando i prezzi del gas sono in calo. Questa formula contrattuale è diventata particolarmente diffusa nell’ultimo anno, tanto che persino l’Autorità ha adottato questo meccanismo di calcolo del prezzo del gas anche nel mercato tutelato.

Quando le quotazioni del gas naturale hanno iniziato a salire in modo significativo sui mercati internazionali, soprattutto sul Ttf di Amsterdam, considerato uno dei mercati più affidabili fino a febbraio 2022, i fornitori del mercato libero hanno gradualmente ritirato le offerte gas a prezzo fisso. Questo perché tali offerte mettevano a rischio la sostenibilità economica delle aziende, spingendole a concentrarsi sulle tariffe a prezzo variabile.

In un contesto simile, il prezzo variabile è diventato un’opportunità sia per i consumatori finali che per le aziende di vendita. Vincolarsi a un prezzo fisso con le attuali quotazioni potrebbe rivelarsi molto controproducente nel lungo periodo. D’altro canto, le aziende che offrono tariffe a prezzo indicizzato riducono notevolmente il rischio, poiché non devono prevedere margini di sicurezza e, di conseguenza, possono contenere il prezzo senza incorrere in perdite.

Cos’è il PSV: Punto di Scambio Virtuale

Il PSV è una piattaforma di scambio virtuale gestita da Snam Rete Gas che consente la negoziazione di gas naturale attraverso contratti standardizzati tra i diversi operatori del mercato. Il prezzo del gas sul PSV è determinato dall’offerta e dalla domanda dei partecipanti al mercato, in modo da garantire la massima trasparenza e competitività. Il PSV è un importante punto di riferimento per il mercato italiano del gas naturale.
Per conoscere le quotazioni aggiornate del PSV, visita la nostra pagina dedicata con i valori mensili del PSV Gas in Italia.

Cosa significa PCV e cosa sono i costi fissi?

Alcuni fornitori decidono di aggiungere dei costi fissi per contratto, e possono essere contenuti solo nel Prezzo di Commercializzazione e Vendita PCV o in altre voci specifiche del contratto. Tali costi possono essere più o meno alti a seconda della convenienza dello spread. Accade, infatti, che in caso di spread molto basso o nullo vengano applicati dei costi fissi maggiori, mentre PCV e costi fissi sono bassi se lo spread è maggiore.

Servizio Elettrico Nazionale o Enel Energia?

Quando si parla di servizio elettrico nazionale e di fornitori dell’energia elettrica in Italia, spesso si fa riferimento alla conosciutissima azienda ENEL.

Come ben sappiamo nel panorama del mercato dell’energia sono essenzialmente 3 le società che sono legate a questo gruppo e sono:

  • Servizio Elettrico Nazionale
  • e-distribuzione
  • Enel Energia
    Ognuna di queste società, legate allo stesso gruppo aziendale ma indipendenti tra loro, possiede un proprio e ben definito ruolo all’interno del mercato elettrico nazionale.

La liberalizzazione del mercato dell’energia, avvenuta con il decreto Bersani del 2001, ha permesso ad ENEL di operare sia sul mercato libero dell’energia, sia nell’erogazione delle tariffe nell’ambito della maggior tutela. Questo doppio ruolo creava grossi problemi di ambiguità tra i consumatori, per cui l’Autorità per l’Energia (oggi ARERA, ai tempi AEEGSI) ha imposto ad Enel (e a tutte le società che operavano in entrambi i mercati) di separare societariamente alcune delle sue attività, dando vita a Enel Distribuzione (oggi e-distribuzione), Enel servizio elettrico (divenuta poi solo Servizio Elettrico Nazionale) e Enel energia.

Fasce Orarie: cosa significa F1, F2 e F3 (ed F0)?

Le fasce orarie possono essere degli alleati per risparmiare nella bolletta dell’energia elettrica. A patto che la tariffa luce scelta sia in linea con lo stile di vita di chi abita la casa.
Le fasce orarie di consumo F1, F2 e F3 sono state create dall’Autorità per l’energia con lo scopo di promuovere e favorire condotte virtuose da parte degli utenti. Per ogni fascia oraria è stato associato un prezzo dell’energia che rispecchia l’effettivo costo della produzione.
Inoltre ogni contatore è programmato per rilevare e conteggiare i consumi distinguendoli per fasce orarie.

Le Fasce Orarie nel dettaglio
Di seguito vediamo come si dividono le fasce orarie:

  • F1: dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 19:00, festività nazionali escluse
  • F2: dalle 7:00 alle 8:00 la mattina, dalle 19:00 alle 23:00 dal lunedì al venerdì e dalle 7:00 alle 23:00 il sabato. Escluse festività nazionali
  • F3: Dalla mezzanotte alle ore 7:00 e dalle 23:00 alle 24:00 da lunedì al sabato, domenica e festivi tutta la giornata.

Per le tariffe biorarie, solitamente le fasce F2 ed F3 hanno lo stesso prezzo, per cui si utilizza l’indicazione F23.
Occorre precisare che alcune compagnie del mercato libero offrono anche opzioni tariffarie biorarie leggermente differenti, offrendo quindi un prezzo uguale per F1 e F2 (in gergo F12) e diverso per la F3. Anche questa tipologia è considerata bioraria, anche se cambia notevolmente l’impatto sulla fatturazione ed è da preferire solo se si hanno consumi particolarmente elevati solo nel fine settimana.

Lista dei principali fornitori Luce e Gas in Italia

Enel Energia
Plenitude (Ex Eni Gas e Luce)
ENI Plenitude
Engie (ex GDF Suez)
E.ON Energia
Sorgenia
Illumia
Wekiwi Luce e Gas

Energia elettrica: come identificare la Potenza Impegnata più adatta?

La Potenza Impegnata è la “quantità di energia”, misurata in kilowatt, messa a disposizione dal fornitore ad un utente. Rappresenta il consumo massimo che l’utente può sviluppare in un singolo istante: essa determina quindi quali e quanti elettrodomestici possono essere in funzione contemporaneamente in un’abitazione. Scegliere la Potenza Impegnata più adatta è funzione di:

  • tipo di abitazione > un’abitazione più grande, con più persone contemporaneamente presenti, necessita di maggiore Potenza Impegnata rispetto a un’abitazione più piccola in cui sia presente una sola persona per la maggior parte del tempo.
  • numero di elettrodomestici > se si possiedono diversi elettrodomestici, va valutata la possibilità che essi siano accesi contemporaneamente: una famiglia numerosa potrà tenere in funzione contemporaneamente un forno, una lavastoviglie, un asciugacapelli e un termoconvettore da bagno, mentre una coppia difficilmente arriverà a tanto.
  • numero di abitanti per abitazione > la Potenza Impegnata di una famiglia media in Italia è di circa 3 kW. Recentemente è divenuto possibile scegliere la propria fascia di Potenza Impegnata a partire da 1,5 kW e fino a 6 kW, con scaglioni di 0,5 kW.
Come attivare il gas senza PDR?
  • a volte (piuttosto raramente) può essere scritto sul contatore stesso: ricordati che è un codice di 14 cifre
  • in alternativa, puoi identificare il numero di matricola del contatore: si tratta di un numero preceduto da No o Nr, di solito posto al di sotto del display nei contatori elettronici, e nei pressi della finestrella numeri in quelli meccanici. Questo numero ti tornerà utile in seguito. A questo punto, contatta il distributore della tua zona: attraverso, l’indirizzo e il numero di matricola del contatore potrà risalire al PDR. Il distributore è tenuto a fornire il PDR, ma potrebbe essere necessaria una richiesta scritta
  • in alternativa, è possibile chiedere al fornitore di recuperarlo, sempre fornendo indirizzo e numero di matricola del contatore luce
  • come ultima possibilità, puoi chiederlo direttamente al costruttore che ha effettuato la posa del contatore.
Cos’è il numero POD e dove si trova?

Il codice POD è analogo al PDR: anche qui si tratta di un numero identificativo e, allo stesso modo del PDR, esso consente di sapere in quale punto geografico esatto il cliente dell’utenza in questione prelevi la corrente elettrica dalla rete. Anche il POD è un codice di lettere e numeri e può essere composto da 14 o 15 cifre di cui le prime due sono sempre IT. Come per il PDR, il POD è collegato al contatore e chi posa il contatore lo riceve dal tecnico installatore. Anche qui, la prima pagina della bolletta sarebbe il modo migliore per conoscerlo.

Come è fatta una tariffa Gas a prezzo variabile?

Una tariffa a prezzo variabile è costituita essenzialmente da tre componenti

  • indice di riferimento (solitamente il PSV italiano o, in passato, il TTF olandese)
  • spread (ovvero un valore fisso o percentuale di maggiorazione dell’indice)
  • PCV e costi fissi per punto di consegna
Cos’è lo Spread

Lo spread, in breve, rappresenta il margine di ricarico rispetto al prezzo all’ingrosso. Può essere un valore fisso in centesimi di euro o un valore percentuale.

Come orientarsi tra le offerte a prezzo variabile?

Ovviamente la convenienza, come ripetiamo sempre, non è un concetto assoluto ma molto personalizzato e dipende strettamente dai consumi di ogni utenza.
Se si hanno consumi molto alti, conviene certamente orientarsi verso tariffe con spread basso e costi fissi e PCV più alti. In caso di consumi bassi, invece, conviene una tariffa con costi fissi più bassi, pur avendo uno spread maggiore.

La Fascia F0

Nella prassi, si utilizza l’indicazione fascia F0 per le tariffe monorarie, ovvero quelle tariffe che hanno lo stesso costo in tutti i giorni e in tutte le ore della settimana.

Ma chi è il fornitore?

Il fornitore acquista l’energia dai produttori per fornirla al cliente, gestendo gli aspetti amministrativi e commerciali, come ad esempio il prezzo finale e l’invio della bolletta a casa. Al contrario del distributore, ha un rapporto diretto con i clienti. Inoltre, è il cliente stesso a scegliere liberamente – in base alle offerte e alle proprie esigenze – il fornitore ideale.
C’è un’altra cosa importante che devi sapere: il fornitore, molto spesso, viene anche chiamato “società di vendita” o “compagnia energetica”. A tal proposito, è fondamentale saper distinguere invece i “gestori”. Questi ultimi, infatti, sono coloro che consento il trasporto dell’energia attraverso l’utilizzo dei cavi presenti sul nostro territorio (TERNA e SNAM RETE GAS).

Differenza tra fornitore e distributore?

È il momento di prendere appunti! La distinzione fra i due termini è molto semplice: il fornitore è colui che acquista l’energia per fornirla al cliente finale; il distributore, invece, è colui che distribuisce l’energia nelle abitazioni ed è il proprietario dei contatori presenti nelle nostre case.

FORNITORE

DISTRIBUTORE

il fornitore è colui che acquista l’energia per fornirla al cliente finale

il distributore, invece, è colui che distribuisce l’energia nelle abitazioni ed è il proprietario dei contatori presenti nelle nostre case

Come scegliere la Tariffa più Conveniente: Voci più o meno significative in bolletta?

Ultimamente è diventato sempre più complicato farsi largo tra le varie voci che troviamo in bolletta, e sembra quasi che la trasparenza di alcune offerte venga a mancare, poiché alla classica Componente Energia si aggiungono voci quali quelle dell’IVA, degli oneri di sistema e del trasporto a partire dalle centrali di produzione. Tutte queste voci, tuttavia, non devono spaventare e va precisato che sono stabilite dall’Autorità ARERA, quindi sono uguali per tutti i fornitori.
Ciò che davvero fa la differenza, quindi, è il costo della componente energia, e la presenza di sconti o benefit, oltre a dei servizi aggiuntivi come app o soluzioni che semplificano la gestione delle utenze.
Ci sono quindi offerte a prezzo bloccato (in genere per un periodo definito) o tariffe a prezzo variabile, tariffe monorarie, biorarie o triorarie, a seconda del costo nelle varie fasce orarie. In generale, tuttavia, non esiste la tariffa in assoluto più conveniente, ma esiste la tariffa che meglio si adatta alle tue abitudini di consumo, quindi per scegliere la tariffa più conveniente, bisogna sempre partire da un’analisi dei consumi che ci sono nella tua ultima bolletta.

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