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Scopri come risparmiare su Luce e gas

Che differenza c’è fra prezzo fisso e prezzo indicizzato?

Quando si parla di prezzi dell’energia e del gas si distingue tra due tipologie. Spesso, infatti, quando decidiamo di affidarci a un operatore, la scelta che viene offerta è sempre tra il prezzo fisso e il prezzo variabile, o indicizzato. Ma di cosa si tratta e qual è la differenza fra prezzo fisso e prezzo indicizzato? Che cosa significa prezzo indicizzato? Inoltre, come si traduce questa differenza nella tua bolletta?

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Prezzo indicizzato significato

Uno dei due meccanismi per stabilire il prezzo dell’energia e del gas e quindi quanto pagherai alla fine del mese, è quello dei prezzi indicizzati. In questo caso, l’operatore da te scelto per la tua fornitura fa riferimento a determinati indici. Solitamente si tratta dei prezzi all’ingrosso del gas o dell’energia. Questi valori, infatti, possono cambiare a seconda di variabili specifiche. Ad esempio, facciamo riferimento a:

  1. i prezzi sul mercato a termine o quelli dei contratti d’importazione, nel caso del gas;
  2. l’aumento o la riduzione dei prezzi del petrolio, per l’energia.

L’operatore dunque stabilirà un prezzo sulla base di questi fattori e sarà quello da pagare alla fine del mese.

Questi prezzi sono fissati dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che si occupa anche di garantire l’affidabilità degli operatori che svolgono la propria attività sul mercato libero e quindi possono stabilire autonomamente i prezzi dei propri servizi.

La differenza tra il prezzo fisso e il prezzo indicizzato

A differenza dell’indicizzato, il prezzo fisso, come indica il nome, è stabilito dall’operatore in maniera indipendente da tutte le variabili che possono modificare il prezzo dell’energia o del gas.

In questo caso, l’operatore definisce un prezzo per un determinato periodo, ad esempio un anno. Dopodiché, il cliente può accettare l’offerta. Se accetta, dovrà pagare quel prezzo per tutto il periodo stabilito. Allo scadere del contratto, potrà inoltre decidere se ricontrattare il prezzo con il fornitore, oppure scegliere di cambiare operatore.

Questo, però, non è legato ai consumi. Quindi più luce, gas ed energia usi, più alto sarà il prezzo che dovrai pagare, indipendentemente dal fatto che tu abbia scelto il prezzo fisso o quello indicizzato. Quello che cambia è il costo del chilowatt ora (kWh) e dello Standard metro cubo (Smc), che sono le due principali unità di misura rispettivamente per l’energia e il gas.

Quali sono le variabili del prezzo indicizzato?

Per capire fino in fondo il prezzo indicizzato significato, è importante specificare quali sono gli indici che vengono presi in considerazione. In Italia, si tratta di:

  1. il Prezzo Unico Nazionale (PUN) per l’energia elettrica;
  2. il Punto di Scambio Virtuale (PSV) per il gas.

Il Prezzo Unico Nazionale è fissato dalla Borsa Elettrica Italiana, che dal 2007, ovvero dalla liberalizzazione del mercato dell’energia, regola la compravendita tra i fornitori e i produttori di energia elettrica, arrivando a stilare proprio questo indice. Il valore finale è quindi il prezzo all’ingrosso dell’energia. Viene pubblicato mensilmente e varia in base alla fascia oraria in cui si fa utilizzo dell’energia. Puoi trovare tutti i dati relativi a questo indice sul sito del Gestore dei mercati energetici italiano.

Il Punto di Scambio Virtuale, invece, è il punto d’incontro principale tra la domanda e l’offerta del mercato del gas naturale italiano. Anche questo indice serve a stabilire il prezzo all’ingrosso del gas. Questo varia in base a diversi fattori, tra cui:

  1. un eventuale aumento dei volumi del gas disponibili;
  2. la riduzione della domanda, perché si impiegano energie alternative al gas naturale, come la pompa di calore;
  3. la situazione geopolitica o i cambiamenti climatici.

Il PSV viene pubblicato mensilmente.

Prezzo indicizzato cosa vuol dire per il consumatore

Di conseguenza, tutte queste variabili si riversano sul consumatore, che può avere solo un’indicazione approssimativa di quanto pagherà alla fine del mese. È possibile infatti esclusivamente fare delle previsioni sul modo in cui varieranno i prezzi, ma senza alcuna certezza.

Generalmente, scegliere il prezzo indicizzato significa optare per un prezzo potenzialmente più basso rispetto a quello fisso, che invece è già stabilito indipendentemente dal variare dei fattori indicati. Dipende quindi dal consumatore se è propenso a rischiare pur di ottenere un prezzo inferiore, oppure andare sul sicuro.

In conclusione, quindi, si tratta di una scelta piuttosto personale. Se infatti preferisci la sicurezza di conoscere quanto dovrai pagare, sapendo che non riceverai sorprese se i prezzi si alzeranno, ma nemmeno sconti nel caso si abbassassero, allora è bene scegliere il prezzo fisso. Al contrario, se accetti il rischio, i prezzi indicizzati sono quelli più indicati, per avere la possibilità di risparmiare se le cose vanno bene e non pagare sempre lo stesso prezzo.

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