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Consigli pratici

Autoconsumo: come produrre l’energia che ti serve

Una delle domande più pressanti per le famiglie italiane è come poter risparmiare sulla bolletta. Che sia luce, gas o telefono, si sta sempre con l’occhio attento alle promozioni e ai contratti che consentano di economizzare. Ma sembra non essere mai sufficiente.

Sappiamo tutti che le riserve di petrolio prima, di metano poi, si stanno esaurendo. Il piano green deal e la sensibilizzazione verso il problema ecologico hanno fatto in modo che le persone si siano orientate verso un consumo più intelligente e abbiano iniziato a investire in fonti energetiche rinnovabili. Per esempio, sempre più famiglie e aziende hanno recentemente rivolto la loro attenzione al fotovoltaico. Si acquistano i pannelli solari, un inverter per convertire l’energia solare in corrente alternata e l’energia elettrica prodotta viene utilizzata per il fabbisogno giornaliero. Facile, no? La risposta è no. È più complicato di ciò che appare.

Nonostante gli incentivi statali per facilitare la conversione da un sistema di produzione elettrica tradizionale a un più moderno fotovoltaico, questo richiede dei costi, che all’inizio sono tutt’altro che trascurabili. Esiste comunque il modo di ammortizzarli e vedere a fine mese un netto vantaggio se si opta per l’autoproduzione col fotovoltaico.

L’autoproduzione è quel processo con il quale è possibile produrre energia elettrica che soddisfi il fabbisogno di consumo energetico, che si tratti di una famiglia, un condominio o una piccola azienda. Scopri di più su come funziona con Cambiafacile.

Autoconsumo significato

L’autoconsumo è una scelta responsabile e che, a lungo termine, paga. Ti sembrerà forse una spesa eccessiva all’inizio, ma ben presto ti accorgerai della differenza sulla bolletta e apprezzerai l’utilizzo di un impianto per laproduzione elettrica ecosostenibile. Hai ora l’opportunità di contribuire personalmente e allo stesso tempo di risparmiare. Il primo fotovoltaico in Italia è stato realizzato alla fine degli anni ’70. Da allora molti progressi sono stati fatti e da anni lo Stato finanzia con incentivi coloro che optano per questa soluzione.

La diffusione massiva del fotovoltaico in Italia si è registrata a partire dal 2000, agevolata dagli incentivi statali. Molti da allora hanno installato pannelli solari, con una tendenza in aumento. Tuttavia nel 2024 i Superbonus per la ristrutturazione della casa e l’installazione del fotovoltaico sono stati modificati. Il nuovo Superbonus 70% prevede una detrazione fiscale del 70% in caso d’interventi definiti “trainanti”, ovvero destinati sia a migliorare e riqualificare un immobile dal punto di vista energetico che a renderlo più sicuro dal rischio sismico. Questa detrazione sarà valida per l’installazione di un impianto nuovo e fino al 31 dicembre 2024 per i condomini. In generale, si potrà usufruire di un’agevolazione del 50% o di un IVA agevolata tra il 10% e il 4% per tutte le opere che consentono un risparmio energetico.

Autoconsumo collettivo

Con la nuova normativa del 2024 sono previste disposizioni finalizzate ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia. Adottare un sistema di autoproduzione adeguato è indispensabile per evitare sprechi. Se infatti il sistema producesse troppo rispetto al consumo effettivo, o se non fosse sufficiente a soddisfare le richieste di chi lo adotta, sarebbe un problema: la spesa non giustificherebbe il risultato finale.

L’autoconsumo collettivo, anche noto come AUC, è un modello di consumo energetico in cui un gruppo di persone condivide e utilizza l’energia generata da una o più fonti rinnovabili, come il solare fotovoltaico, a livello locale. Si stima che un milione di italiani potrebbe scegliere di autoprodurre energia entro il 2025. Non solo la bolletta dei singoli, ma anche l’ambiente ne trarrebbe giovamento.

Sono tre i modi principale per autoprodurre energia: fotovoltaico, sistema mini-eolico e impianto di microcogenerazione. Il primo prevede l’installazione dei pannelli fotovoltaici sul tetto, con la possibilità d’integrazione di un sistema in grado di accumulare e immagazzinare l’energia elettrica prodotta e non immediatamente consumata per utilizzazione successiva. Il secondo utilizza il vento come motrice e prevede l’installazione di micro-impianti eolici, dove possibile: le agevolazioni statali sono inferiori rispetto al fotovoltaico, in questo caso. Il terzo è un sistema per la produzione combinata di energia elettrica e termica: L’energia elettrica in surplus non potrà essere accumulata in questo caso.

Autoconsumo collettivo condominio

L’autoproduzione energetica è consentita legalmente sia ai singoli che a gruppi di utenti. È quindi possibile unire le forze e creare un impianto i cui benefici siano fruibili da un gruppo di due o più individui. Quale scelta migliore per un condominio, che condividere l’idea tra i condomini di un mondo più pulito e risparmiare in energia prodotta? È proprio questa energia, prodotta al 100% in modalità green, che, se condivisa, offre vantaggi a tutti i partecipanti e a tutti i livelli.

Autoconsumo diffuso

Mentre l’autoconsumo propriamente detto è finalizzato alla produzione energetica per il fabbisogno individuale, l’autoconsumo diffuso è un concetto che si estende a una comunità. Esso include la condivisione e rappresenta la possibilità per gli utenti di associarsi e condividere l’energia elettrica prodotta all’interno dell’associazione creata. Che si tratti di un condominio, di una villa bifamiliare o di una piccola azienda, l’unione fa la forza. Rientrano in questa categoria le CER (comunità energetiche rinnovabili). Diverse normative di legge regolano oggi la loro creazione.

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